Ayumi Hamasaki ~ “Ho idee chiare su ciò che voglio”

In un’esclusiva intervista con TIME, Ayumi Hamasaki parla della sua musica, del suoi fan e di come la fama le abbia cambiato la vita.

Ayumi Hamasaki, Ayu per i fan, è una delle figure più potenti della musica Pop giapponese. Ha venduto più cd di altri cantanti per due anni, e vendendo la sua musica guori dagli Stati Uniti. I suoi frequenti cambiamenti hanno determinato il corso della moda. I suoi grandi occhi scuri appaiono su tutti i cartelloni pubblicitari della città. I fans ricordano i suoi testi, trasformandosi in cloni di ayu e annunciando che lei ha cambiato le loro vite. A soli 23 anni, lei regola i giovani giapponesi – e influenza tutta l’Asia

Benchè Hamasaki raramente da interviste profonde, Lisa Takeuchi Cullen si è seduta con lei a Febbraio per discutere della sua vita, delle sue influenze musicali e di ciò che pensa sui suoi fan asiatici.

TIME: Chi è questo (riferito al cane)?
Ayumi:
Marron. E’ un bassotto. Ha solo otto mesi – un cucciolo – ma non sembra un adulto?

Yeah, grazie ai suoi whiskers. Comunque, grazie per farsi intervistare. Quello che ci ha intrigato è che, nonostante la tua popolarità nella regione, l’Ayumi Hamasaki che conosciamo è basata su un’immagine. Noi vorremmo introdurre la vera Ayumi Hamasaki ai nostri lettori.Yoroshiku.
Yoroshiku.

Ascoltando il tuo ultimo album, ho pensato avesse una prospettiva mondiale. Il tuo manager mi ha detto che il terribile incidente di New York ha avuto un impatto su di te. Che cosa hai pensato quando l’hai visto in TV? (si riferiscono all’11 settembre).
Ho pensavo fosse un film. Non potevo credere fosse realtà. Sono stata a New York molte volte, e non ho potevo accettare fosse veramente successo.

Ha influenzato la tua musica?
Si. Mi ha ispirato una canzone dell’album [A Song Is Born].

E La copertina dell’album. Una colomba bianca – il simbolo della pace.
All’inizio avevo un’idea completamente diversa per la cover. Avevamo già riservato lo spazio, deciso i capelli e il trucco.. insomma tutto! Ma dopo l’incidente, come di mio solito, ho cambiato improvvisamente idea. Sapevo che non c’era tempo per elaborare un set e i costumi. Può suonare strano detto da me, ma ho realizzai che quello che dicevo e come apparivo aveva un grande impatto.

Ha influenzato la tua decisione di andare in Asia.
Non ci sono mai stata.

Mai?
Si, nonostante sia stata negli USA molte volte.

Come ti sei sentita nel vedere i tuoi fans agli MTV awards show [in Singapore]?
Ero sorpresa. Loro erano… appassionati, soprattutto paragonati ai giapponesi. Non mi sarei mai immaginata un benvenuto del genere. Mi sono resa conto quanto l’Asia mi supporti.

Hai iniziato a comporre in questo album. Cosa ti ha istigato a farlo?
In base, il modo in cui lavoro, faccio tutto all’ultimo momento. Anche se mi sono stati dati due mesi, Io ho fatto tutto negli ultimi tre giorni. Sicuramente è meglio chiederlo a qualcuno che è professionale nel farlo.

Perchè è veloce?
Attualmente no. E’ difficile decidere quante parole utilizzare in una musica. Non è che il doppio del lavoro. E’ sempre difficile per me spiegare al compositore ciò che cerco. Io non sono professionale; Mi mancano anche le basi di conoscenza per scrivere canzoni, ma ho scoperto come farlo da sola, è veloce e intimo quello che ho in mente. Già quando scrivo una bozza, so esattamente cosa voglio.

Paragonato a “A Song For XX”, il tuo primo album, è come se le nuove liriche fossero scritte da un’altra persona. Le tue prima canzoni erano concentrate sulla solitudine, e sembravano più autobiografiche. I Am…, attraversa una linea diversa, toccando ideali come la pace e la speranza.
All’inizio, cercavo me stessa nella musica. La mia musica era per me. Non avevo spazio per essere cosciente come ascoltatore; Ho scritto per salvare me stessa. Non capivo il vero significato di scrivere canzoni. Ma pian piano ho iniziato a vedere molte cose, la mia influenza e le responsabilità che avevo.

Quando parlo con i bambini in Giappone, sembra che essi non abbiano sogni da inseguire. Ma quando gli chiedo chi ammirano.. sei tu.
C’erano momenti in cui ero depressa. So che tutti all’Avex lavorano sodo per me, credono in me. Adesso non mi preoccupo. Accetto questa mia posizione sociale e lo accetto. Anche io posso contare sugli altri. e mi sento bene nel mostrare questa parte di me.

Parliamo de tuo passato. Tu sei stata cresciuta da una madre single, cosa rara ai tempi. Ti ha fatto sentire diversa?
Pensavo che la vita di Mommy fosse strana, non la mia.

La chiami “Mommy”?Questo è americano.
Si me l’ha fatto notare anche lei.

Vive a Tokyo, adesso?
Si, siamo molto vicine.

E tuo padre?
Non ne ho idea. Non so nemmeno se è vivo o se è morto. Mi ha lasciato quando ero molto giovane. Me lo ricordo a malapena.

La tua canzone “Teddy Bear” parla della tua solitudine in quel periodo.
Non capivo la mia solitudine fino a quando non mi sono trasferita a Tokyo. Avevo quattordici anni. Mi sono trasferita da sola, senza Mommy. Lei è venuta dopo.

Non passò molto al tuo incontro con il tuo produttore Max Matsuura al Karaoke.
Un mio amico Velfarre lo conosceva e lo portò al Karaoke. Quando lui mi chiese se volevo intraprendere una carriera da cantante gli risposi: “Mai”.

Perchè?
Lui era un uomo adulto, e io pensavo ci fosse qualcosa sotto. Non avevo mai sentito parlare della Avex. Pensavo fosse un club. Dopo Max Matsuura mi chiamò al telefono. Lo incontrai forse tre volte durante l’anno.

Lui ti spedì a un corso di canto.
Non avevo nulla di meglio da fare. Me lo chiedeva da più di un anno, “Ancora non vuoi farlo?” Finalmente gli risposi di si. Non stavo facendo nulla in quel periodo, andavo solo nei club 109. Lui mi disse di fare queste lezioni e io le odiavo. Era terribile. Odio fare le cose in gruppo. Così non ci andavo. Ma dicevo alla compagnia che le frequentavo. Ero una teenager, lasciai la scuola in prima superiore ma le lezioni di canto mi facevano sentire come se fossi tornata a scuola. Anche se c’erano delle regole, non potevo evitare di non seguirle. Non volevo nemmeno rispondere al telefono perchè sapevo che era per le lezioni. Non sapevo che fare.

In base sei diventata una star da sola.

Sentivo di aver parso la libertà. Il pensiero di sentirmi dire quando alzarmi, quando mangiare.. ma quando Matsuura mi disse di andare a New York, pensavo scherzasse. Avevo solo 17 anni. Pensai che sarebbe stato lo stesso, che l’avrei odiato. Ma invece fu fantastico. New York era una liberazione. Vivevo in un hotel di Manhattan e andavo a lezione a piedi.

Quando sei tornata in Giappone, hai iniziato a scrivere canzoni?
Non per mia decisione. Avevo problemi nell’esporre i miei pensieri a voce.. Non potevo comunicare bene in quel modo. Così scrivevo lettere a Matsuura. Lui le lesse e mi rispose: “Perchè non provi a scrivere canzoni?”. Nessuno mi aveva chiesto una cosa simile prima. Una parte di me era onorata e l’altra era terrificata, ma non ammisi che non potevo farcela. Max mi rimase vicino.. Lui mi aveva trovata e sostenuta.

Quando le tue canzoni sono diventate hits e la tua faccia ha iniziato a essere ovunque, com’è cambiata la tua vita?
E’ cambiata tanto. Non potevo uscire, benchè anche adesso a volte dimentico e dico: “Hey, vado fuori a fare compere”. lo staff mi guarda e mi dice: “Ma tu non puoi” e io: “Come no? … Oh, si”. Non posso andare a 109, mi piacerebbe molto ma mando i miei stilisti.

sai quanto è spettacolare il cambiamento di un immagine come la tua. Sospetto che aiuti a percepire meno la persona come prodotto. Quanto Ayumi Hamasaki, la persona, si sente come Ayumi Hamasaki, il prodotto?
Siamo simili, in alcuni frangenti. E’ la mia immagine. E’ necessario che io sia vista come prodotto. Io sono un prodotto. La persona che dice “Ciao, sono Ayu” è quello che la gente vuole vedere. Io capisco il mio ruolo di realizzare i sogni delle persone. Sto bene con le mie canzoni, perchè sono mie e nessuno me le può portare via. Per esempio, centinaia di persone lavorano alla Avex. Loro lavorano sodo per me. So che le mie parole non sono di mia prprietà, che tutto ciò che esce dalle mie labbra li coinvolge. Ma le mie canzoni sono solo mie.

Quale delle tue canzoni sei più fiera?
Mi piacciono tutte le cose fatte recentemente. Sono più vicina a “I Am” al momento.

E chi vuoi diventare? Ho sentito che tu non hai sogni.
E’ vero. Io non ho sogni. Cosa posso dire? Me stessa è un sogno.

E riguardo il tuo futuro? Ho sentito che stai pensando di fare qualche lavoro di stilista.
Al momento amo fare ciò che faccio. Se domani dovessi svegliarmi con la voglia di ballare, lo farei! O disegnare abiti. Penso di dover buttami su quello che sto facendo ora. Non abbandono quello che ho fatto prima, o arrendermi. Se dovessi morire domani, avrei vissuto la mia vita come volevo.

Che musica ascolti?
Smashing Pumpkins. Joan Osborne. Ho amato la sua canzone nel film Vanilla Sky,così ho comprato la colonna sonora ma non c’era. Ho chiesto a tutti e finalmente il mio amico delle Hawaii mi ha detto chi l’aveva. Anche Michelle Branche. Lei è una grande in Giappone ora, ed è molto giovane! Oh e Kid Rock. Mi piacciono molti tipi di musica rock- grunge – rap.

C’è un’influenza rock nel tuo ultimo album.
Si.

Parli spesso come influenzi gli altri.. ma c’è qualcuno che ti ha influenzato?
E’ stato scritto su alcuni giornali, che sono la Britney Spears giapponese. Lei mi piace, ed è molto divertente da vedere, ma io non penso che lei sia una sua creazione. Chi mi piace davvero è Madonna. Quello che ammiro di lei è che si è fatta con le sue mani. Quando è venuta a singapore, il reporter ha detto che io volevo cantare con lei. Ma questo non è del tutto vero. Io non penso dovresti incontrare le persone che ammiri. Io nn voglio che interferisca con la mia immagine.

Vedo molta somiglianza con Madonna, come per esempio, l’immagine che cambia constantemente. Lei resiste molto nel tenere il pubblico interessato. Pensi la stessa cosa?
Non molto.

Cosa ti ispira?
Leggo e guardo film. Non posso più andare ai cinema, perchè verrei riconosciuta. E’ brutto dover indossare costumi e cercare di non farsi riconoscere. Mi piacciono i film sugli aerei. Ho appena visto Fight Club. Sono una fan di Burapi. [Brad Pitt]

Ti piacerebbe recitare ancora?
Quando lo dovevo fare, lo odiavo. Non era divertente. Era stancante. Ero sottopressione.. Comunque molte persone hanno fatto lo sforzo di capirmi…

E’ il tuo cane che russa?
Si, è lui.

Crea – il tuo pseudonimo?
Si, il nome del mio Chihuauha. Ho quattro cani – due chiwawa, Crea e Melon, un Yorkie che si chiama Ringo (Apple) e Marron un bassotto. Crea è quello che mi assomiglia di più.

Una Risposta

  1. Ayu was great on the CNN Time interviews. Its amazing how far she has come since 10 years ago. Remember when she still had black hair?
    http://japansugoi.com/wordpress/ayumi-hamasaki-back-in-1995-on-swimsuit-video-special/

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